Anno di pratica 2024-2025

” Tutte le cose sono nell’universo e l’universo è in tutte le cose, noi in quello, quello in noi, e cosi`tutto concorre in una perfetta unita “

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( Il martedi e il giovedi in pausa pranzo i corsi si tengono al Palazzetto dello sport di Sarnico)

Pure Yoga è uno spazio caldo e luminoso nel cuore della Franciacorta dove ritagliarsi del tempo sacro e prezioso per se stessi. Vuole essere un luogo e un modo di vivere volto a trovare equilibrio, ascolto e connessione. Come lo Yoga insegna.

Mi piace pensare che il colore, il profumo, la luce ti possano avvolgere e gia`indicarti che aperta la porta c’è solo cura e ispirazione per il tuo benessere.

Troverai un ambiente sereno e conviviale dove le persone tutte sono piena energia e condivione. Dove potrai ritrovare e ritrovarti. Incominciare a rallentare… scambiare due parole, prenderti una tisana, un caffè e respirare un atmosfera serena e intima.

Troverai tutto quello che ti serve per praticare e per igienizzare il materiale oppure decidere di essere autonomo con tappetino e props.

La mia pratica è una pratica dinamica, frutto di 25 anni di esperienza in cui si uniscono il potere stimolante e creativo dell’aspetto fluido con lo studio degli allineamenti e i benefici della tenuta degli asana.

Nei corsi qui in studio puoi sperimentare la fluidità del corpo e della mente e allo stesso tempo studiare le posizioni e i benefici attraverso un metodo integrato di Hatha Yoga, Vinyasa, pratica al muro, pranayama e meditazione.

Quali pratiche puoi trovare qui in studio:

  • Hatha dinamico: Energia e meditazione in movimento. Lezioni sempre diverse e stimolanti, multilivello. Pratica alla parete e props. Studio del respiro
  • Hatha +Yin: L’ equlibrio Yin e Yang nella pratica. Questa pratica prevede una parte di Hatha per smuovere energia e calore e una parte lenta e rilassante dove poche asana vengono mantenuti per molti respiri e anche con l’uso del bolster. La pratica giusta per prepararsi al weekend
  • Yoga Base: Lo yoga gentile del mattino adatto soprattutto a chi vuole iniziare o deve recuperare qualche disturbo.
  • Yoga Lovers: L’ultimo sabato di ogni mese workshop di 2 ore e break vegano. Una pratica aperta all’approfondimento di asana o argomenti specifici.
  • Yoga Terapeutico: Percorsi di yoga individuali e dedicati per occuparsi di problematiche specifiche o semplicemente per migliorarsi. Il metodo Trauma Informed, inoltre, è indicato per persone che attraversano momenti di fragilità psicologica, traumi, forte stress.. Aiuta a ritrovare il senso di interconnessione personale.
  • Ogni terzo sabato del mese su prenotazione è presente un’ operatrice in sala per riflessologia plantare e massaggi olistici.

Portare lo yoga nella propria vita va ben oltre la pratica delle posizioni fisiche. E’un impegno verso uno stile di vita che promuove l’armonia, la consapevolezza e il benessere.

Pure Yoga ti può aiutare in questo cammino.

Sono gia`aperte le iscrizioni per settembre per riservare il tuo tappetino negli orari più giusti per te e per seguire il tuo percorso di crescita.

Shanti

Marina

Workshop Hanumanasana

Sabato 27 Gennaio Pure Yoga Studio

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Sabato 27 Gennaio il quarto appuntamento del viaggio dentro le asana.

Fermata: hanumanasana, la posizione della spaccata sagittale.

La posizione rappresenta l’amore che dona coraggio, la forza delle devozione che rende l’impossibile in possibile.

Al di là dell’esecuzione avanzata che già ci porta a capire che la sfida deve essere affrontata con volontà e fiducia, dobbiamo entrare nel mito della storia per capire pienamente cosa rappresenta.

Hanuman in India è un mito che tutti conoscono, un supereroe che combatte per amore.

E ‘per metà figlio di una divinità senza averne consapevolezza, quindi a tutti gli effetti vive le ansie e le paure di ogni essere umano. E ‘il generale delle scimmie, figlio di Vayu il dio del vento e Anjana dall’aspetto per meta` scimmia.

Vediamo qual è la storia di questo eroe buono:

Anjana era una donna molto bella che desiderava avere un figlio e per questo pregava tutti i giorni. Accolse le sue preghiere Vayu, il Dio del vento, che la guardava tutti i giorni. Benedisse alcuni grani di riso e li affidò ad uno stormo di piccioni che la raggiunsero mentre lei era in preghiera. Anjana mangiò il riso e rimase incinta. Nacque Anjaneya e fu subito evidente che fosse un bambino speciale, metà umano, meta divino. La sua particolarità però lo mise spesso nei guai. Una mattina guardando il cielo vide quello che gli sembro`un grande mango, il suo frutto preferito. Ingolosito si lancia in volo per afferrarlo senza rendersi conto che si trattava in realtà di Surya, il Sole. Quando Surya lo vide avvicinarsi così irruente gli scagliò contro un lampo che lo colpì alla mandibola, uccidendolo. Quando Vayu lo venne a sapere si arrabbiò talmente tanto che perse il controllo e inspirò talmente forte che lasciò il mondo senza aria, mettendo in pericolo tutti gli esseri viventi. Gli dei si riunirono per cercare una soluzione. Vayu si rifiutava di espellere l’aria che aveva risucchiato, mentre Surya non voleva riportare in vita Anjaneya perchè lo riteneva un pericolo. Alla fine fu trovato un accordo: Anjaneya sarebbe rinato come Hanuman, senza memoria della sua parte divina e affidato a Sugriva, il re delle scimmie. A Rama, settima incarnazione di Visnu, in esilio nella foresta fu rapita la bellissima sposa Sita. Il demone Ravana l’aveva presa con sè e portata nel suo palazzo sull’isola di Lanka ( l’attuale Sri Lanka). Disperato invoco` l’aiuto del dio delle scimmie e di Hanuman, che gli andò incontro prendendo le sembianze di un brahamino. Ascoltando la sua storia pieno di compassione decise di aiutarlo. Si mise in viaggio per cercarla fino a ritrovarsi davanti al mare senza sapere che cosa fare. Quindi in cerca di una risposta si fermò e restò in ascolto. Nel silenzio capì che doveva oltrepassare le onde e raggiungere l’isola al di là del mare. Così allungo` una delle sue gambe al di sopra dell’acqua, l’altra ancora sulla terraferma, e con un salto si portò sull’isola di Lanka dove ritrovò Sita.

L’asana dedicato a Hanuman è rappresentativa del salto impossibile che diventa possibile attraverso la fiducia e l’ascolto.

Oltre all’immagine evocativa delle due gambe distese all’infinito che insegnamento possiamo trarre da questa storia?

Hanumanasana è la rappresentazione delle imprese che ci sembrano impossibili e che grazie a umiltà, amore e coraggio diventano possibili.

Hanuman ci invita a superare i nostri dubbi e trasformare la paura in fede. Quando si inginocchia davanti al mare non sapendo cosa fare in realta` era già in grado di farlo in cuor suo ma aveva dimenticato il suo potere divino.

Hanuman incarna tutte le qualita`dello yogi. Quando pratichiamo e viviamo in piena presenza siamo certi della connessione profonda con il Tutto, dei messaggi intorno a noi, abbiamo fiducia della nostra origine divina e della saggezza del nostro cuore.

Il generale delle scimmie porta con sè questo messaggio e ci aiuta a mantenere la strada giusta da percorrere.

Si tratta di una posizione avanzata il cui viaggio per accoglierla dev’essere fatto di pazienza, fiducia e sospendendo ogni giudizio.

E’una posizione asimmetrica e polare. Quindi lavora sui due aspetti energetici: Yin ( più femminile e lunare) e Yang( più maschile e solare). E’ importante tenere la posizione per lo stesso tempo su entrambi i lati.

Quali sono i principali benefici ?

  • Rafforza e rende elestiche le articolazioni delle anche
  • Allunga quadricipiti, polpacci, caviglie e psoas
  • Rinforza glutei, addome e tutta la schiena
  • Migliora circolazione negli arti inferiori
  • Equilibra le energie sottili, in particolare Ida e pingala
  • Utile per la sciatalgia
  • Stimola le funzioni dell’apparato riproduttivo
  • Favorisce la digestione
  • Dona una piacevole sensazione di equilibrio e simmetria
  • Favorisce apertura del cuore e migliora la respirazione

Per preparaci a questa posizione la pratica sara`volta soprattutto ad allungare i muscoli ischiocrurali, i quadricipiti e i flessori delle anche.

Gli estensori delle anche sono il grande gluteo, il grande adduttore, il semitendinoso, il semimembranoso, il bicipite femorale, il gluteo medio. Gli extrarotatori sono il piriforme, i gemelli, gli otturatori.

Per la tenuta della posizione è opportuno anche rinforzare il core in modo di assicurare al bacino una posizione neutra.

Anche se hai molta elasticità è bene sempre percorrere una buona preparazione per entrare in quest’asana. In ogni caso procedi ancora con piu`attenzione in caso di problemi alle anche, osteoporosi, problemi alle ginocchia o ernia inguinale.

Il bacino è una struttura ossea e articolare. Le anche poste ai lati del bacino sono articolazioni mobili che collegano la parte superiore del corpo a quella inferiore permettendoci di camminare.

La flessibilità delle anche è indispensabile alla scioltezza dei movimenti. Aiuta anche a sbloccare la tensione nella bassa schiena e nel nervo ischiatico.

Il sacro e le anche tendono ad irrigidirsi quando rimaniamo seduti troppo a lungo o a causa delle emozioni represse. Tendiamo ad avvertire le tensioni nel collo e nelle spalle ma quelle più profonde, le paure e le emozioni si cristallizzano nelle anche senza che ne abbiamo coscienza. Essendo questa parte del corpo collegata al cervello rettile, sbloccandola liberiamo parti molto profonde di noi.

Quando reprimiamo le emozioni limitiamo anche i movimenti possibili del corpo. Diventiamo rigidi creando l’effetto opposto del secondo chakra che governa questa parte del corpo e che ha una connotazione acquosa. Sviluppare flessibilita` può quindi voler dire percepire emozioni e parti difficili di noi.

Come ogni asana oltre agli effetti sul corpo ci sono quelli energetici e hanumanasana sprigiona energia soprattutto nei due chakra inferiori: Muladhara e Svadhisthana.

E’soprattutto il secondo chakra, il Plesso Sacrale, ad essere stimolato. Il centro energetico legato alle emozioni, alla creativita`e al piacere. Si trova tra ombelico e organi genitali.

Il suo elemento è l’acqua e il suo scopo è il movimento e la connessione. E ‘il centro delle sensazioni, delle emozioni e del piacere. Nel portarlo in equilibrio reclamiamo il nostro diritto di sentire, di espanderci e di fare dei passi verso il risveglio della coscienza.

Quindi una volta che un organismo si è occupato delle proprie necessità di sopravvivenza( primo chakra) il passo successivo è il piacere. Il piacere è movimento.

Dato che quando rilasciamo le emozioni il corpo si libera, è vero anche il contrario e cioè che possiamo liberare le emozioni muovendo consciamente il corpo.

Per i più scettici degli aspetti energetici la scienza viene incontro dimostrando che chi pratica yoga costantemente rallenta le onde cerebrali alfa e theta che alimentano il pensiero logico dando spazio ad altri modi di pensare creativi e trasformativi perchè ci mostrano altre vie.

Sei pronto a questo viaggio di ascolto e cambiamento?

‘Lo yoga è una luce che una volta accesa non si spegne mai, più intensa è la tua pratica, più luminosa è la tua luce.’ B.K.S. Iyengar

Pure Yoga Franciacorta

Da settembre Pure Yoga avrà un luogo dedicato in cui praticare in Franciacorta.

Presto tanti dettagli, nel frattempo orari dei corsi a cui si può già iscriversi .

Quali pratiche troverete a Pure Yoga Studio:

Hatha Dinamico: Attenzione agli allineamenti e al lasciarsi andare nel flow allo stesso tempo. Energia pura

Nei 20 anni di pratica, corsi di formazione e confronti con colleghi e allievi è maturato questo metodo dinamico in cui talvolta si da più spazio alla posa mantenuta ( anche con props e muro) talvolta asana e transizione sono in equilibrio. Hatha, vinyasa, odaka yoga e pranayama che si fondono in lezioni sempre diverse e multilivello.

Hatha e Yin yoga: L ’equilibrio yin e yang dello yoga.

Questa pratica prevede una parte di vinyasa per smuovere energia e calore e una parte rilassante e gentile dove poche pose vengono tenute per tanti respiri

Questo permette di lavorare in profondità su due fronti. Nella prima parte a livello muscolare che è la parte yang del nosro corpo e nella seconda su tendini e articolazioni che sono la parte yin e allo stesso tempo stimolare circolazione, rilascio miofasciale e sistema parasimpatico.

E trovare equilibrio tra forze opposte.

Soft Yoga

La pratica del mattino è piu`morbida e adatta soprattutto a chi vuole iniziare con calma e attenzione la propria giornata.

Yoga Lovers:

Un sabato al mese ci saranno due ore di pratica mattutina aperta all’approfondimento delle asana o di qualche argomento nello specifico.

Yoga Individuale:

Si possono concordare perscorsi individuale con esigenze specifiche.

Lo yoga praticato individualmente con un insegnante che ti guida diventa una vera e propria terapia che promuove il benessere psicofisico rispettando le unicità della persona e del momento.

Il metodo Trauma Informed, inoltre, è indicato per persone o momenti di fragilità psicologica,traumi,forte stress per aumentare il senso di interconnessione personale

Puoi riservare il tuo tappetino già da ora nell’orario che ti è piu comodo o chiedere informazioni sui corsi.

Le iscrizioni sono già aperte.

Info e prenotazioni:

Marina: 345 9312673 marinacaputo@ymail.com

Appuntamenti Pure Yoga

Dove mi trovate

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In questo periodo di primavera può succedere spesso di sentirsi pigri e stanchi.

Per questo ti consiglio di iniziare a praticare yoga.

Oltre a risvegliare il tuo corpo in un momento che lo richiede naturalmente, attraverso un corso vissuto pienamene potrai creare un rito in cui conoscerti.

Lo yoga è il più antico strumento per guardarsi dentro e migliorarsi.

Se vuoi partecipare a una delle mie lezioni in presenza qui sotto trovi i miei orari e i centri dove praticare.

Risplendi ogni giorno

Namastè

Lunedì: 12,45 Enjoy Dance Sarnico 18,30 / 19,45 Yoga è Palazzolo Sull’Oglio

Mercoledì: 19,10 Thegymgame Sarnico 20,15 Enjoy Dance Sarnico

Giovedì: 12,30 Thegymgame Sarnico 19,45 Yoga è Palazzolo Sull’Oglio

Mi trovi anche presso :

L’Albereta Relais & Chateaux

B&B Cà Minore Camignone

Contattami per maggiori informazioni o se vuoi organizzare delle lezioni private, con un tuo gruppo o presso la tua struttura.

Resta in contatto per non perdere workshop ed eventi!

Workshop detox

Depurazione profonda

La primavera è quel momento magico in cui la natura si risveglia. C’è una profonda espansione.

L’attività organica è esplosiva.

Questo vale per la terra, il corpo fisico, il sistema nervoso e quello emotivo.

Il nostro corpo ha bisogno di aprirsi all’esterno ed equilibrarsi, con un passaggio, seppur naturale, sempre molto delicato. Il metabolismo si deve attivare per eliminare le scorie che ristagnano accumulate durante l’inverno. Ciò spiega la stanchezza e la sonnolenza che si sperimentano in questo periodo dell’anno. E talvolta l’inquietudine.

La digestione quindi è alla base della salute.

Nello yoga quando si parla di digestione non ci si riferisce solo al cibo ma anche ai pensieri e alle emozioni.

Il cibo e le emozioni non digeriti appesantiscono gli organi interni e la salute.

La capacità digestiva, o fuoco digestivo, viene chiamato in sanscrito Agni. E’una delle divinità maggiormente adorate nella religione vedica.

Dio del fuoco e della luce, anima tutti i processi biologici. E’ l’ elemento trasformatore e purificatore dell’organismo e dell’anima.

Se Agni è indebolito a causa di un’alimentazione scorretta, della mancanza di movimento e di pensieri negativi, il corpo sara`sempre appesantito e ostruito da tossine.

Questo residuo tossico è per l’ayurveda la causa principale delle malattie.

Siamo quello che digeriamo, sia fisicamente che mentalmente.

La pratica dello yoga può aiutare a mantenere in equilibrio

Agni favorendo la salute, la chiarezza mentale, energia e forza.

La capacità di digerire, dunque, evidenzia il nostro stato di benessere. Il nutrimento racchiude in sé una sacralità profonda. Insieme al respiro, rappresenta la via naturale e ineluttabile di comunicazione tra interno ed esterno.

Per addentrarsi in una pratica che sia specifica per la pulizia e l’equilibrio del sistema digestivo bisogna lavorare anche sul respiro.

L’introduzione di una parte del tutto in sè e la consegna di una parte di sè al tutto.

Il lavoro yoga detox si articola in varie fasi:

– una parte dedicata alle asana di torsione che stimolano i processi digestivi e di eliminazione sprigionando caldo e energia

Torcendo la colonna si esercita un’azione che spreme gli organi interni favorendo l’ossigenazione dei tessuti e lo smaltimento di quello che ristagna.

Da un punto di vista biomeccanico i corpi vertebrali ruotano l’uno in relazione all’altro senza comprimere i dischi smuovendo in profondità.

– posizioni che agiscono sui meridiani che corrispondono a fegato e vescica per riportare questi organi al massimo delle loro potenzialità.

Soprattutto asana che si concentrano sulla lateralita`del corpo per creare spazio e sciogliere ristagni.

Lavorando sugli archi dorsali si attivano le surrenali che aiutano ad aumentare il metabolismo.

– una parte dedicata alle flessioni in avanti che favoriscono la digestione con un massaggio interno degli organi addominali e favoriscono calma e introspezione. Con tecniche di compressione dell’addome.

-una parte dedicata alle posizioni in piedi che attivano gli arti inferiori e la circolazione linfatica che funge da drenante a tutti gli organi interni.

Il sistema ‘spazzino’del nostro organismo che funge da drenante a tutti gli organi interni raccogliendo scorie e tossine le trasporta per eliminarle tramite le ghiandole sebacee, i polmoni, l’ntestino e la pelle.

– tecniche di pranayama per rendere il respiro più profondo e nutriente.

La respirazione profonda e consapevole aiuta a rimanere nel presente calmando il sistema nervoso e a livello fisico mantiene un diaframma equilibrato ed efficiente che a sua volta contribuisce al benessere dell’apparato digestivo.

La pratica sarà per lo più dinamica, con una pausa dedicata alla condivisione del tè matcha che regala energia e contribuisce all’azione antiossidante.

A seguire un light lunch vegano che ho messo a punto usando le verdure purificanti della stagione.

Qui il menù:

– zuppa thai speziata

-crespelle di saraceno agli asparagi

-farinata alla rucola

-hummus di ceci con pane artigianale di farro

-crema di fave con tarassaco

– crostatine senza glutine con marmellata artigianale di fragole

-mousse al cioccolato con avocado

ODAKA YOGA

Muoversi come l’acqua. Sperimentare libertà e abilità di trasformare ogni resistenza in nuove forme di sè stessi.

Odaka Yoga è uno stile di yoga contemporaneo ideato da Roberto Milletti e Francesca Cassia che unisce le fondamenta dello yoga con la filosofia zen del bushido e l’osservazione del moto oceanico espressa con movimenti di biomeccanica corporea.

L’oceano con la sua fluidità e la sua forza è la fonte di ispirazione.

La nostra origine è nell’acqua (liquido amniotico), il nostro corpo è composto per l’80% di acqua. Muoversi con movimenti fluidi significa riscoprire e trasformare la nostra parte più profonda. Inoltre l’acqua nel suo fluire si adatta a qualsiasi forma e noi ispirandoci ad essa ci permettiamo di accomodarci in ogni circostanza senza rigidità.

E’una pratica dinamica basata sui principipi di adattabilità e trasformazione dove i movimenti si susseguono senza interruzione fino a fondersi l’uno nell’altro.

Propriocezione, consapevolezza e presenza in ogni gesto consentono di vivere pienamente ogni istante e sciogliere tensioni fisiche e mentali.

La transizione è importante quanto la posa. Questo aiuta un viaggio di non-identificaione. Le sequenze diventano energia che scorre, meditazione in movimento.

Il corpo e la mente si fanno cedevoli e attivi, fluiscono nel qui e ora.
I movimenti morbidi sono bilanciati e funzionali. Rafforzano ed allungano, creano spazio, risvegliano il tessuto miofasciale in una condizione di benessere e dinamismo interiore. Creano un legame con il ritmo respiratorio naturale e stimolano i fluidi vitali, agendo a livello linfatico,ematico e cefalorachidiano.

https://odakayoga.com/it/

ESSERE NATURA

Lezioni estive nel parco in Franciacorta

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Ogni giovedì dalle 20 alle 21 lezioni di yoga nel prato, ospiti della Cascina Clarabella. La pratica è adatta a tutti e il focus di questo ciclo è proprio il permettersi di lasciare andare e sentirsi parte integrante della natura.

Tante volte ci prendiamo dei momenti per ‘staccare’e ci riproponiamo di immergerci nel verde, ma lo facciamo in modo segmentato e fine a se stesso… senza andare in profondità e percepire noi stessi in un Tutto armonioso, un flusso unico, un’unica vibrazione.

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A questa espansione è dedicato questo percorso estivo, a risvegliare la nostra intelligenza più intima per lasciare andare il superfluo e riconnetterci con l’essenziale.

La cooperativa sociale e agricola Clarabella si trova nel cuore della Franciacorta, vicino al lago d’Iseo. E’un luogo tranquillo e accogliente che mi ha sempre ispirato, e ora vi spiego il perchè.

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Dal 2012 promuove percorsi di assistenza per il disagio psichico, crea occasioni di lavoro per persone con disabilità e si prende cura del territorio con coltivazioni biologiche, accoglienza turistica, eventi e progetti culturali e gastronomici. Produce vino, olio e miele bio, gestisce un agriturismo con camere e un ristorante che si chiama 180, proprio come la legge rivoluzionaria che ha cambiato la visione e l’approccio della malattia mentale.

Io sono per l’ascolto e la connessione sempre… e qui l’energia che si respira è di profonda crescita ed umanità. Così se attraverso le lezioni di yoga si potranno creare contatti, conoscenze e alimentare Unione noi saremo ancora Natura.

Virabhadrasana

Distruggere per rinascere

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Virabhadrasana è conosciuta come la posizione del Guerriero, in realtà Vira significa eroe, uomo coraggioso, bhadra significa buono, benevolo, di buon auspicio.

Da un punto di vista della storia e della filosofia abbiamo tanto da imparare da questo asana ricco di saggezza.

Il mito di Virabhadrasana parla dell’amore tra Sati e Shiva. La storia racconta che nonostante il parere contrario di suo padre Daksha ( discendente di Brahama e patriarca della cultura vedica) la giovane Sati decide di sposare Shiva:

Shiva è una Divinità tra le più venerate della mitologia induista, membro della triade divina (trimurti) con Brahma e Vishnu. In virtù dei suoi molteplici aspetti, benevoli e terrifici a un tempo, assume forme ed nomi diversi.

Sati era l’incarnazione di Shakti, l’incarnazione dell’energia creativa femminile. Daksha organizzo` una festa alla quale invitò tutti gli uomini liberi tranne Shiva. Arrivato il momento di dichiarare il prescelto Sati lanciò in aria la ghirlanda che aveva al collo invocando il nome dell’unico assente. Così Shiva apparve in cielo indossando la ghirlanda e si mise accanto a lei. Secondo la tradizione chi avesse indossato la ghirlanda sarebbe stato il prescelto, cosi Daksha non ebbe altra scelta che dare la figlia in sposa al dio che disprezzava. Ma lo fece senza cambiare atteggiamento nei suoi confronti. Infatti organizzò un altro banchetto e ancora invitò tutti tranne lui. La rabbia e la disperazione di Sati furono così intense che lei prese fuoco in mezzo alla stanza davanti a tutti.

Quando Shiva venne a sapere della morte di Sati la reazione fu spaventosa ( l’ira di Shiva e la sua forza distruttiva sono famose nella mitologia induista). Era in meditazione sul monte Kailash, si strappò un riccio e dalla cima lo scagliò giù dalla montagna per poi riemergere in mezzo alla festa, vicino alle ceneri di Sati.

Da quel riccio emerge Virabhadra, il guerriero buono, indistruttibile, con lunghi baffi e mille braccia intente a impugnare armi diverse, tra cui il tridente che è il simbolo di Shiva.

‘Il grande guerriero che emerse dalla terra ( Virabhadrasana1), sfoderò la sua spada (Virabhadrasana2) , caricò il colpo ( Parsva Virabhadrasana) e tagliò la testa di Daksha ( Virabhadrasana3) .’

Virabhadra uccise tutti gli invitati su ordine di Shiva. E poi quest’ultimo mosso da compassione tornò sui suoi passi e riporto` tutti quanti in vita. Lo fece anche con Daksha, ma non potendo riattaccare la stessa testa la sostituì con quella di un ariete.

Per questo suo atto verrà anche ricordato con il nome di Sankar, il benevolo.

Ritorna l’equilibrio nel mondo avendo ridimensionato il potere di Daksha, che potrebbe essere considerato il simbolo dell’eccesso dell’ego e distruttore dell’amore inteso come equilibrio interiore.

Secondo la filosofia induista eliminare o perdere la testa indica la perdita dell’ego, mentre la capra simboleggia il ritorno alla natura primordiale, spoglia di tutte le interpretazioni che distolgono da quello che semplicemente è.

Alla base di questa storia c’è un concetto fondamentale della filosofia induista, quello di Avidya, o comprensione errata, falsa percezione. Senza la capacita`di vedere le cose con chiarezza agiremo sempre in modo confuso accumulando meccanismi e giudizi e la mente diventa dipendente da queste modalità e mai libera.

Da questo errore ne deriva un secondo altrettanto grave, Raga l’attaccamento, che rende ancora più difficile la percezione genuina della realta`e trasforma l’amore in ossessione.

Gli yoga Sutra ci conducono ad avere un atteggiamento equanime:

‘Per mantenere un elevato stato della mente sii felice per coloro che sono felici, coltiva compassione per coloro che sono tristi, prova piacere per coloro che sono destinati ad essere fortunati e prova indifferenza per coloro che sono convinti di essere sfortunati.’ ( Yoga Sutra- 1.33).

La distruzione di Daksha ha un valore simbolico potente: senza la capacità di distruggere il vecchio non possiamo avere spazio per il nuovo. E il nuovo è sempe necessario come trasformazione.

Se riusciamo a capire e distruggere illusioni, malesseri, ego e attaccamento riusciamo a creare le fondamenta per rinascere in modo più autentico.

In Virabhadrasana 1 stiamo emergendo dalla terra attraverso un profondo radicamento, per poi sentire accendersi il nostro fuoco interiore. In Virabhadrasana 2 espandiamo il torace, apriamo le bracca e portiamo lo sguardo davanti a noi pronti a sferrare il colpo con un senso di solidità, determinazione e coraggio. In Virabhadrasana 3 ci portiamo in equilibrio su una gamba che rimane fortemente attiva e radicata e troviamo il giusto allineamento alla ricerca dell’equilibrio, attraverso l’ascolto profondo, rappresentando l’atto della decapitazione di Daksha.

Pensiamo a questo asana come simbolo della nostra lotta interiore per ritrovare l’eroe che è dentro di noi che combatte per condurci alla nostra vera natura.

Benefici di Virabhadrasana:

  • Rafforza tutta la parte inferiore del corpo: i muscoli delle gambe, le caviglie e le ginocchia
  • Tonifica gli organi addominali
  • Apre le anche e le spalle
  • Apre il petto e aumenta la capacità respiratoria
  • Rafforza la schiena rendendo la colonna vertebrale più elastica
  • Migliora i sintomi della sciatalgia e aiuta a ridurre i dolori alla schiena, fino, in certi casi, anche a superarli completamente.
  • Migliora l’equilibrio fisico, psichico ed emozionale
  • Aumenta la stabilità favorendo un forte radicamento a terra
  • Sviluppa la concentrazione e la resistenza

Virabhadrasana è associata al primo chakra, noto come chakra della radice o Muladhara. Questo chakra si trova alla base della colonna vertebrale e rappresenta la connessione con la terra e la stabilità.

La pratica regolare di Virabhadrasana può aiutare a sbloccare il chakra della radice, promuovendo una sensazione di stabilità e radicamento.

Eka Pada Rajakapotasana

La posizione del Piccione Reale, o Eka Pada Rajakapotasana in sanscrito, è composta da tre parole: “eka” che significa “uno”, “pada” che significa “gamba”, e “raja kapota” che significa “piccione reale”.

Quindi la traduzione letterale del nome della posizione sarebbe “posizione del piccione reale a una gamba”.

Da tempo immemorabile i piccioni sono considerati importanti simboli di comunicazione e messaggeri di pace e lealtà. Ci sono molte narrazioni dell’antica India sul loro ruolo significativo.

La caratteristica del piccione di essere un fedele messaggero di comunicazione può essere vista sul tappetino da yoga, poiché la pratica della posa del piccione può aiutare gli studenti a comunicare meglio con il proprio corpo. E coltivare l’amore, la lealtà e la comunicazione promuove un senso di equilibrio e armonia tra il corpo e la mente.

E’ una delle posizioni più iconiche e ambite dello yoga per la sua bellezza sinuosa. Però è anche una posizione avanzata che nasconde un sacco di insidie e affrontata nel modo sbagliato può provocare dei danni alla schiena e all’articolazione dell’anca e del ginocchio.

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Nel Mahabharata, Kapota è considerato il figlio di Garuda. Il saggio Kapota era noto per il suo potere, vigore e vitalità. Camminava così velocemente che sembrava che i suoi piedi non toccassero terra. Questo gli valse il titolo di “figlio di Garuda” (il monte del Signore Vishnu). Anche il Kalika Purana parla delle sue imprese clandestine. Inoltre, il Saggio Kapota emanava bellezza e viralità e possedeva una saggezza intuitiva che persino Bhairava (nato dalla rabbia di Shiva) e Vetal cercavano guida da lui. Seguendo linee simili.

Il Saggio Kapota emanava bellezza e viralità e possedeva una saggezza intuitiva 

In potenza, vigore, forza, vitalità e agilità, Kapota non aveva rivali. Quando camminava, sembrava che la sua anima si palesasse diversi metri davanti al suo corpo: si muoveva come se non toccasse il suolo.

Con Eka Pada Raja Kapotasana, se praticato in modo coerente e corretto, i praticanti di yoga possono raggiungere lo stesso livello di potere e chiarezza e allo stesso tempo acquisire grazia e portamento.

Essendo un piegamento indietro vanno usate tutte le precauzioni di questo genere di posizioni (retroversione del bacino e tenuta dei bandha del pavimento pelvico e del ventre per non gravare sulle lombari). In più bisogna prestare attenzione a eventuali sensazioni di disagio alle spalle, a livello dell’anca e del ginocchio e andare per gradi nella posizione che offre diverse varianti.

La posizione del piccione aiuta ad allungare i flessori dell’anca e a ristabilire una curva lombare sana. Stira profondamente anche, glutei, cosce, addome e spalle. Può offrire benefici terapeutici per la sciatica e il mal di schiena. Si ha uno stiramento profondo del piriforme che è un muscolo molto profondo e che se è accorciato può provocare fastidio al nervo sciatico.  Il piriforme si origina nell’osso sacrale e lo collega alla testa del femore 

Nello yoga, si dice che la posa del piccione attivi il secondo chakra, Swadisthana , che è associato alla creatività, alle emozioni e alla sensualità. La posa aiuta a rilasciare la tensione e lo stress dai fianchi e dalla parte bassa della schiena. In sequenza, aiuta a rilasciare i blocchi emotivi e promuovere un senso di libertà e apertura.

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Benefici:

  • Organi: quando i muscoli addominali e i muscoli psoas vengono messi in funzione, gli organi addominali interni vengono quindi stimolati. I succhi digestivi vengono secreti bene dando spazio ad una buona digestione, il pancreas, il fegato e i reni vengono tutti ben massaggiati migliorando così il funzionamento di questi organi. I muscoli pelvici vengono allungati e tonificati dando spazio al miglioramento del sistema riproduttivo. I muscoli del torace grazie all’espansione danno spazio al buon funzionamento dei polmoni e al corretto funzionamento del cuore. Il collo si allunga dando spazio per bilanciare le ghiandole tiroidee. La tonificazione generale degli organi interni avviene mentre i muscoli vengono spinti ad espandersi in questa posa.
  • Sintomi: riduce qualsiasi forma di irritazione alla parte bassa della schiena, crampi alle gambe prendendosi cura del nervo sciatico, riduce la rigidità del collo, può guarire l’emicrania poiché il miglioramento della digestione avviene con la pratica più profonda di questa posa. Le spalle cadenti possono essere corrette e quindi fallo sembrare forte e fermo. I crampi del ciclo mestruale per le donne sono curati. Migliora qualsiasi squilibrio nervoso poiché l’intera colonna vertebrale viene allungata.
  • Applicazioni terapeutiche: Si cura il mal di schiena, il funzionamento dell’utero, il sistema immunitario, lo squilibrio ormonale e quindi la regolarizzazione della tiroide. Eventuali problemi legati all’asma. Vengono trattati i disturbi urogenitali. Elimina lo stress, la fatica e l’ansia.

Controindicazioni:

  • Lesioni: qualsiasi tipo di lesione alle spalle, alle anche, alle ginocchia, alle caviglie, ecc. Dovrebbero essere evitate anche le infiammazioni alla schiena, al collo e alle spalle. Lussazione delle spalle.

Potrebbe darsi che le nostre articolazioni non permettano un raggio di movimento così ampio da toccarsi la testa con il piede. L’uso dei props è necessaria e utile per avere il giusto e sicuro allineamento.

Attenzione a non sforzare il ginocchio davanti. La gamba gira per una rotazione del femore. Se l’anca è rigida chiedo al ginocchio di torcersi verso l’interno e compare un dolore sul lato interno del ginocchio ( compressione) o sul lato esterno (stiramento) a segnalarmi l’innaturalità del movimento.

Oltre a migliorare enormemente la nostra postura e la mobilità di bacino, gambe e zona lombare, lavorare sullo psoas ha anche un grande effetto a livello emotivo. Lo psoas infatti è legato ai meccanismi di risposta al pericolo e a causa dello stress e tende a immagazzinare la nostra tensione emotiva. Uno psoas cronicamente teso continuerà segnalare al nostro corpo che siamo in pericolo andando ad esaurire progressivamente le ghiandole surrenali e mantenendo sempre in allerta il nostro sistema immunitario. Riuscire a rilassarlo invece permette di ottenere un rilassamento profondo e attivare i processi necessari per rigenerarci.

Un vecchio aforisma del Buddhismo Tibetano dice: «La conoscenza dev’essere bruciata, martellata e battuta come l’oro puro. Allora la si può indossare come ornamento».

Questo vale anche per la pratica. Solo Impegnandoti con discernimento, andrai sempre più in profondità nella comprensione del tuo vero Sé. Una ricerca continua che va sperimentata sul campo. 

La necessità di godere di qualsiasi posa nasce dalla pratica e dalla consapevolezza. Ogni parte e ogni centimetro del corpo è allungato in questa posa e quindi per ottenere il massimo beneficio è obbligatoria la consapevolezza del corpo durante la posa con la respirazione profonda.

Vasisthasana

Workshop 23 marzo

“Tu non sei corpo e mente; tu sei infinito. Tu non sei imprigionato; la tua vera natura è senza limiti. Tu sei questo”. (Yoga Vasistha)

Yoga lovers di marzo è dedicato alla posizione di Vasisthasana.

Vasisthasana rappresenta la posizione dell’asse laterale. Si tratta di un’asana di forza e asimmetrica, che favorisce l’equilibrio fisico, mentale ed emotivo. La postura lavora in particolare sui muscoli e le articolazioni delle braccia e delle spalle. Viene definita anche “posizione in equilibrio su un braccio” o anche “posizione del braccio dritto”

Vasistha era un grande Rishi ( saggio), autore di numerosi inni vedici. A lui è dedicata questa postura che richiede un grandissimo equilibrio fisico e mentale.

Vasistha significa’il più saggio’. In questo asana è rappresentato il passo per andare verso l’alto ed elevarsi. Una gamba e una mano sconfiggono infatti la forza di gravità e portano la mente in uno stato di profonda concentrazione. E’una posizione che mette alla prova la capacita`di rimanere centrati. Se la tua mente è calma e rilassata la posizione risulterà piuttosto stabile, se la tua mente è caotica la posizione sarà problematica

Andando un po’ più in profondità, mano e piede rappresentano corpo e mente salde in terra, che, quando abbiamo raggiunto la solidità della posa, possiamo anche trascendere, mentre la gamba ed il braccio opposti, con la mano che afferra il piede, rappresentano il ricongiungimento dello spirito individuale con lo spirito universale, a formare un triangolo perfetto.

Puoi capire in questo asana come il pensiero è strettamente legato alle nostre azioni e alla nostra vita.

Di cosa parla il libro Yoga Vasistha?

La conversazione tra Vasistha e il principe Rama è quella tra un grande saggio illuminato e un cercatore di liberazione. Il testo discute della coscienza, della cosmologia, della natura dell’universo e della coscienza, della dissoluzione definitiva del corpo, della liberazione dell’anima e della natura non duale dell’esistenza .


Visnu venne sulla terra sotto le sembianze di Rama per restaurare il Dharma, la retta via, che era stata corrotta dalle influenze negative. Vasistha fu chiamato come precettore dal padre di Rama, Dasharatha, che vedeva il figlio svogliato e apatico. Le vicende legate a questo percorso di istruzione sono narrate nei Rigveda, nel Ramayana e nello Yoga Vasistha.

Rama inizialmente diffida della capacità del maestro di elevare il suo spirito, ma il precettore non si da per vinto, vedendo nella sua indolenza un barlume di distacco dal mondo, buon inizio per il loro percorso, un percorso che viene chiamato yoga nelle scritture. Egli era infatti convinto che bisognasse conoscere le traversie del mondo per potersi elevare poi a livelli spirituali più alti; che bisognasse sperimentare gli attaccamenti, ciò che è inutile al percorso spirituale, per potersene poi liberare.
Questo principio ricorda sicuramente molti precetti buddisti e la vita del Budda stesso, ma soprattutto rimanda alla giovinezza di Vasistha. Brama non aveva infatti rivelato al suo primo figlio la natura divina che gli era connaturata, facendogli sperimentare la sofferenza dell’esistenza fisica.

Gli insegnamenti del saggio Vasistha ebbero una buona influenza e Rama sarà ricordato come uno dei migliori re della storia indiana, La sua ricerca di uguaglianza e di felicità per tutto il suo popolo; il grande amore della sua compagna Sita e il coraggio del suo migliore amico, Hanuman, che salva Sita dai demoni, sono tutti racconti molto celebri. Il maestro offre la sua saggezza al giovane allievo che la riceve, le cose accadono come devono accadere.

“Oh Rama, agisci come se tutto quello che fai comportasse un mondo di differenza, pur sapendo che tutto quello che fai non fa alcuna differenza per il mondo.” (Yoga Vasistha)

Per ranforzare qusto concetto, il precettore di Rama gli racconta la storia del corvo che si appollaia su di una palma mentre cade una noce di cocco al suolo. E’ il corvo che l’ha fatta cadere? oppure era solamente venuto il momento che la noce cadesse, proprio quando il corvo aveva toccato la palma? Che la noce di cocco sia caduta a causa del corvo o che sia caduta per conto suo è la stessa cosa, l’azione e la sua conseguenza sono la stessa cosa. Abbiamo il diritto di agire, ma non di raccogliere i frutti della nostra azione. Questo è uno dei concetti di base di molti testi di Yoga e della Bhagavad Gita. Il corvo e la noce di cocco lavorano insieme per far accadere il destino. 

Per il praticante di yoga si tratta di trovarsi al momento giusto nel posto giusto, essendosi preparato adeguatamente affinchè tutti gli elementi combacino alla perfezione e ciò che deve essere sia.

Quali sono i benefici di vasisthasana?

  • accresce la forza interiore
  • migliora l’equilibrio
  • armonizza il sistema nervoso placando stati ansiosi
  • rinforza i muscoli delle braccia e delle spalle
  • favorisce un miglior controllo psicofisico

 L’esecuzione costante di Vasisthasana sviluppa inoltre vigore, determinazione e forza di volontà, ca­ratteristiche sempre utili sia nello yoga sia nella vita quotidiana.

 E’ una postura avanzata che richiede un po’ di preparazione per eseguirla nella sua completezza, passando da varianti piu semplici.

Il rapporto di tipo asimmetrico con la gravità implica un lavoro asimmetrico da parte dei muscoli per creare un allineamento simmetrico.

Io spesso la uso nelle lezioni individuali in caso di scoliosi, trovo che aiuti molto. Può ridurre la curvatura, e comunque ridurre i sintomi.

Lo stage del 23 marzo sarà una lezione power, per rinforzare il corpo e sentire la stabilità che ci vuole per praticare le varianti di vasisthasana con gioia.

Silence Retreat

Seconda edizione del ritiro yoga al Convento dell’Annunciata Soul Retreat, sul Monte Orfano a Rovato. Due giornate per purificare corpo e anima.

Ci accoglie la splendida cornice di un luogo sacro, ricco di energia e immerso nelle colline tra vigne, ulivi secolari e piccoli boschi di querce.

Fondato nel 1449 dall’Ordine dei Frati Servi di Maria, il Convento dell’Annunciata è un luogo dello spirito ed è anche sintesi della storia della Franciacorta. Qui viene prodotto uno Chardonnay esclusivamente con l’uva dei vigneti del Convento.

www.conventoannunciatafranciacorta.it

L’intento è quello di ‘arrendersi‘ al silenzio, alla pace e uscire dalle proprie certezze e dal caos. E di ritrovare le cose più semplici e autentiche. Il contatto con noi stessi e la terra che ci ospita.

Le pratiche yoga saranno adatte a tutti, principianti ed esperti.

Come saranno?

Ci sarà la pratica serale dedicata alla pulizia della mente attraverso il respiro e la meditazione.

Il respiro, insieme alla nutrizione, rappresentano le vie naturali e ineluttabili di comunicazione tra il nostro essere e l’esterno.

Impareremo a ritagliarci il nostro spazio sacro con un rituale di rilassamento ed ascolto.

Il nostro stile di vita ci mantiene in uno stato di continua allerta. Il corpo così produce in eccesso sostanze stressogene e di conseguenza un’eccessiva stimolazione del sistema simpatico.

L’eccesso di queste sostanze abbassa le difese immunitarie, infiamma il corpo, dannegga la memoria, altera il metabolismo e alza glicemia e grassi.

Una respirazione lenta e profonda migliora lo stato emotivo e riporta gli ormoni in equilibrio. La meditazione aiuta la rigenerazione cellulare, previene l’invecchiamento e conduce al risveglio spirituale. Liberi dal giudizio, presenti a se stessi e connessi con la perfezione del nostro essere.

La seconda pratica sarà power e detox. Vinyasa , torsioni e posizioni che agiscono sui meridiani di fegato e vescica per stimolare energia e purificazione.

La pratica rilassante andrà a chiudere il cerchio per riportare il corpo in equilibrio. Faremo sequenze di Odaka yoga per lasciarci andare al flusso delle onde oceaniche e diventare cedevoli come l’acqua e posizioni di yin yoga per andare in profondità e trovare la calma.

Quest’anno ho deciso di rimettermi ai fornelli. Durante il retreat potrai gustare cibo biologico, vegano e del territorio. Di seguito troverai il menù, che ho studiato pensando al programma depurativo e a quello che ci offre la terra nel mese di maggio.

Ai piedi del monte c’è una piccola azienda agricola, l’Orto di una volta, che coltiva e produce in modo naturale. Troverò in giornata gran parte di quello che mi serve per cucinare.

Il programma nel dettaglio:

Venerdi 17 maggio:

Dalle h 17 arrivi e accoglienza. Per rendere l’esperienza più autentica ti sara`chiesto di lasciare il telefono alla reception. Faremo due chiacchere sorseggiando te verde.

Sistemazione nelle antiche celle dei frati ristrutturate e arredate con cura e pezzi unici. In camera doppia o singola

h 19.30/20.30 cena

h 21.00/22.00 pranayama e meditazione

Sabato 18 maggio:

h 8.00/9.00 pratica yoga detox

h 9.30/10.30 colazione

h10.30/12.00 passeggiata guidata alla ricerca delle erbe spontanee e preparazione di una parte del menu insieme con Alessandra Belometti

h 12.30/13.30 pranzo

h14.00/15.00 tempo libero

h15.00/16.00 laboratorio di riflessologia con Alexia Perletti

h 16.00/17.00 pratica yoga relax

h 17.30/18.30 bagni sonori e mantra con Simone Crotti

dalle 19.00 aperitivo e saluti

La quota di 380 euro comprende:

3 pratiche yoga e uso attrezzatura yoga

1 pernottamento

1 cena

1 colazione

1 pranzo

1 aperitivo con vino del convento

1 laboratorio di automassaggio

1 passeggiata guidata con preparazione di una parte del menù

1 viaggio sonoro e mantra

La camminata sul monte alla ricerca di erbe spontanee commestibili sarà un momento conviviale e di contatto con il territorio. A condurci sarà Alessandra Belometti, esperta di queste passeggiate che insieme a me vi aiuterà in cucina a preparare parte del menù con il nostro raccolto.

Il laboratorio di riflessologia plantare sarà tenuto da Alessia Perletti, riflessologa, operatrice olistica e beauty coach& trainer. La riflessologia plantare è una tecnica di medicina naturale basata sulla pressione di specifici punti sul piede per riequilibrare il nostro potenziale energetico e riorganizzare il nostro organismo. Il contatto con il nostro piede ci regala consapevolezza e dialogo con il nostro corpo.

Il viaggio sonoro sarà a cura di Simone Crotti, artista sonoro, polistrumentista, scrittore e compositore che opera nel settore del benessere. Ci condurra` attraverso il suono di diversi strumenti e il canto di mantra in sanscrito per riequilibrare il corpo attraverso frequenze e vibrazioni esclusive.

I menù:

La sera

Zuppa profumata

crespelle agli asparagi

tortino di patate e cicoria

carciofi alle erbe aromatiche

fragole dell’orto

A colazione troverai pane di farro, di segale, marmellate e miele locali, brioches, torte e frutta

Pranzo:

Spaghetti crudi di zucchine con pesto fatto da noi

lasagnette

patate dolci in crema allo zenzero

crema di fave e cicoria

mousse di avocado al cioccolato

All’aperitivo troverai pizza e focacce con pasta madre, hummus, farinata e verdure

Puoi decidere di fare anche solo la giornata di sabato senza il pernottamento arrivando al convento alle 8 per la prima pratica di yoga al costo di 190 euro.

Oppure nel pomeriggi di sabato con 2 opzioni: dalle 17,30 per bagni sonori e mantra con aperitivo finale al costo di 65 euro, oppure unirti al gruppo dalle 16 facendo anche la pratica yoga relax al costo di 85 euro.

Puoi iscriverti da ora scrivendo alla mail marinacaputo@ymail.com. Ti sarà`chiesta una quota di 100euro, il saldo lo pagherai comodamente in struttura. Per chi decide i singoli eventi del sabato il pagamento all’iscrizione per riservare il posto.

Early bird: se ti iscrivi entro il 31 marzo paghi 350 euro

Comunica anche se hai eventuali esigenze o intolleranze alimentari

Contattami per qualunque informazione o richiesta

marinacaputo@ymail.com

345 9312673

Shanti

Chakrasana

Urdhva Dhanurasana

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Ballerina acrobata – Museo egizio-

Chakrasana (letteralmente’ posizione della ruota’) è una posizione di profonda estensione all’indietro in grado di suscitare forti emozioni. Va ad agire direttamente su tutti e 7 i chakra.

Il sistema dei chakra e` fondamentale per comprendere non solo l’energia al nostro interno ma anche il percorso della nostra coscienza. Risalire verso i chakra più alti e avvicinarsi al samadhi ( illuminazione) è lo scopo finale dello yoga.

Mentre pratichiamo potremmo accorgerci di come varia l’equilibrio energetico passando da una posizione all’altra e di come stimolando ciascuno dei centri energetici possiamo avvertire effetti sul nostro umore. E’ proprio per questo che praticando questo asana si può percepire una forte energia, anche nelle ore successive alla pratica.

Questo asana viene anche chiamato Urdhva Dhanurasana ( la posizione dell’arco verso l’alto). In Dhanurasana e Urdhva Dhanurasana il corpo si piega indietro come un arco. L’obiettivo di questi due asana è trovare il punto di equilibrio tra estensione e tensione. L’arco è il simbolo della lotta tra ego ( e attaccamento) e cio` che va fatto, indipendentemente dalle conseguenze. Nell’arco se la corda non è tesa abbastanza la freccia non può essere tirata, se è troppo tesa si spezza.

Cosa ci insegnano di importante queste posture: raggiungere il perfetto equilibrio è ciò che ci aiuta nel nostro cammino di trasformazione. Equilibrio tra la naturale paura che sopraggiunge difronte al nuovo o difficile e che ci mette in discussione e prendere noi la responsabilità della nostra vita ( rimanendo distaccati dai risultati delle nostre azioni). Gli ostacoli possono essere opportunità di crescita se non molliamo alla prima frustrazione.


La parola arco in India richiama subito al famoso arciere Arjuna le cui lodi sono descritte nel testo sacro della Bhagavad Gita o più ampiamente nel Mahabaratha, il più grande poema epico indiano. Arjuna, il cui nome in sanscrito significa’ il Puro’, era bravissimo nell’uso di tutte le armi in particolare dell’arco ma non era solo la sua capacità fisica bensì quella mentale a risultare determinante.

Una storia racconta così: “Un tempo Arjuna venne invitato a partecipare ad una gara dal saggio Drona presso il regno di Drupada. Drona invitò tutti i suoi studenti per valutare le loro abilità nelle arti marziali. Venne fissato un uccello sopra ad un altissimo albero e venne chiesto loro di colpirlo. In altre leggende si narra di un pesce sopra ad un palo, ad ogni modo venne chiesto loro di colpirlo in un occhio.

Arjuna fu l’unico a colpire esattamente il bersaglio e a fine gara il Maestro Drona chiese ai partecipanti cosa avevano visto o guardavano prima di scoccare la freccia. Le descrizioni furono diverse, chi vedeva l’albero, il ramo a cui era legato il bersaglio, chi descriveva il giardino, i fiori, il cielo e le nuvole insieme al bersaglio ma Arjuna disse: “io vedevo solo l’occhio dell’uccello o pesce”.

Un guerriero dovrebbe vedere solo il suo bersaglio con la mente ferma e concentrata senza distoglierla dall’obiettivo.

La nostra mente rimbalza così tanto da un pensiero all’altro che riusciamo difficilmente a calmarla e perdiamo la meta non arrivando al traguardo. Ecco che la posizione dell’arco, Dhanurasana, ci viene in soccorso aiutandoci a focalizzare i nostri pensieri e a non disperdere energia inutilmente.

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Statua di Arjuna – Bali-

Gli asana di apertura sono degli strumenti che abbiamo a disposizione per smuovere, creare spazio, rigenerarsi e rendere libera la nostra presenza da tanti condizionamenti.

Spesso spaventano perchè sono difficili da sostenere sia su un piano fisico che mentale. Soprattutto perchè partiamo sempre da una postura di chiusura, le spalle in avanti, rigidità pettorali, limitata capacita` respiratoria e dentro di noi una costante sensazione di difesa.

Il beneficio che ne traiamo, soprattutto dalle estensioni profonde è una sensazione di leggerezza e di apertura verso la propria essenza. Petto, spalle, colonna, cuore e respiro in un’unica e meravigliosa espansione.

Un mio maestro mi diceva spesso: ‘ Con le estensioni fai si`che la vita ti venga incontro e non addosso.’

Aprire il cuore sia da un punto di vista fisico, esponendo i nostri organi vitali, che da un punto di vista più sottile, stimolando così la comunicazione di sentimenti, mette paura.

Affrontare questa naturale vulnerabilità ci spinge ad accettarla, per diventare innanzitutto compassionevoli verso noi stessi e coraggiosi, obbligandoci a muoverci in territori sconosciuti, dietro le nostre spalle, in una prospettiva nuova e fuori dal nostro controllo.

Questi asana sono energizzanti e rendono estroversi, richiamano forza vitale.

La realtà, gli altri, gli accadimenti non sono più estranei e minacciosi ma una forte fiducia trasformativa ci guida e ci aiuta ad abbandonare controllo ossessivo e rigidità.

Rafforzano e aumentano la mobilità nella parte toracica della colonna che per natura è meno mobile per proteggere cuore e polmoni. Nonostante l’importanza dei meccanismi d’inibizione del movimento, se ci blocchiamo troppo in questa zona andremo a sovraccaricare cervicale e zona lombare e a bloccare il respiro.

Da un punto di vista energetico agiamo soprattutto sul quarto chakra: Anahata, il chakra del cuore. La stimolazione di energia in questo punto ci fa sentire a casa, nelle braccia dell’esistenza.

Il cuore vibra con l’universo.

Anahata è collegato alla percezione dell’amore sotto ogni forma. E’il ponte tra i chakra inferiori e quelli più sottili che stanno al di sopra. Trasformazione da corpo a spirito. Aprire il cuore ed espandere quindi l’energia in questo punto significa abbassare le difese e ammorbidirsi, lasciarsi andare all’amore che e` lo stato naturale del nostro essere. Le difese diventano spesso un’armatura pesante da sostenere che irrigidisce le spalle, la parte alta della schiena il petto. Spesso costringe il respiro e può accorciare il tessuto connettivo della parte anteriore del corpo.

Quando smetti di difenderti diventi inattacabile.

Cosa faremo in questo stage?

Parleremo di tutto questo ovviamente. Faremo 4 tecniche di pranayama per liberare il respiro e quindi il regno del cuore. Prepareremo la posizione di chakrasana per gradi attraverso altre estensioni più semplici. A coppie, alla parete, con varianti percorreremo tutte le caratteristiche di questa posizione avanzata.

Il movimento più efficace che ho imparato per le estensioni all’indietro in sicurezza viene da Odaka yoga e si chiama Point Break. Questo movimento attiva i muscoli profondi e i muscoli antagonisti all’azione in modo di creare equilibrio, bilanciamento di forze e senza caricare troppo le parti attive. Nel movimento la possibilità di rimanere centrati e trovare equilibrio tra controllo e lasciare andare. L’addome rimane stabile e attivo, i muscoli della schiena si allungano e possiamo sentire la vertebra di volta toracica da cui far partire l’estensione.

I benefici a livello fisico sono tantissimi:

  • aumenta l’energia
  • tonifica tutta la colonna vertebrale
  • rafforza gli organi digestivi e dell’area pelvica
  • stimola la ghiandola pineale, pituitaria e della tiroide
  • previene il prolasso di utero e intestino
  • aiuta nel caso di flusso mestruale abbondante
  • previene problemi posturali
  • previene l’invecchiamento delle arterie e promuove una circolazione sana in tutto il corpo
  • dona energia
  • compensa la posizione seduta.

A livello energetico come già detto prima è una posizione potente e capace di risvegliare la coscienza.

Spesso però viene lasciata da parte da chi pratica perchè incute paura. Ti puoi sentire preparato muscolarmente ma quando avvicini i piedi ai glutei e le mani sul pavimento vicino alla testa c’e sempre un momento difficile prima di staccarsi da terra. E non solo, anche per mantenerla c’è spesso una continua lotta interna perchè la percezione della realtà è stravolta.

Cerchiamo di dare il timone al nostro cuore, abbandoniamo qualche certezza e giochiamo un po`come quando eravamo bambini per lasciarci andare in questo magnifico viaggio insieme.

Perche’ Pure Yoga

Quando ho pensato anni fa al logo per il mio yoga ho cercato di contenere quello che rappresenta questa disciplina per me.

Innanzitutto volevo che fosse una forma rotonda, simbolo già di per se’ di armonia, completezza e perfezione. E di energia.

Ho rappresentato l’universo in un atomo azzurro e verde. Cielo e terra. E all’interno la possibilità di germogliare in una foglia che si protrae anche oltre, perfettamente connessa e integrata.

Lo yoga per me è fondalmente Unione. E Ascolto e Rispetto.

Un essere umano non ha più diritto di un animale o una pianta di esprimersi su questa terra. Ha solo forse il privilegio di potersi evolvere con grazia e coscienza.

Il cammino dello yoga dovrebbe essere questo. Per me lo è.

Accorgersi delle piccole cose, rallentare dal caos e staccarsi dalla competizione a tutti i costi. Accettare l’altro. E raggiungere uno stato di attenzione al presente che aiuti a non agire per automatismi.

Non solo movimento, non solo respiro o meditazione. Ma il tutto che aiuta ad essere persone migliori. Che aiuta il benessere autentico.

Lezioni estive al Convento dell’Annunciata

Di mercoledi per sospendere la settimana ti aspetto per una lezione mattutina nello splendido contesto del Convento dell’Annunciata a Rovato.

Sarà un momento rigenerante per ricaricarsi a cui si aggiunge una ricca colazione con i prodotti del territorio nel chiostro.

E poi forse fluire nella giornata con più pace.

La lezione è dalle 7.00 alle 7.45, a seguire colazione.

E’necessaria la prenotazione 5 giorni prima. Il costo è di 25 euro per la singola giornata, 135 euro per le 6 giornate.

Per info e prenotazione: Marina 345 9312673

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